Titolo: “La porta nel fiume“
Autore: Enrico Unterholzner
Ciesse Edizioni
pubblicazione 2021, pp. 184
Collana: Green
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Sito dell’autore: artalica
Pagina sito editore: VAI
Quarta di copertina: Ezil e Adele non lo sanno, ma sono legati da un filo intrecciato in un istante vissuto su un altro pianeta, quando lui uccise lei prima di essere ucciso a sua volta.
Un desiderio forte e indistinto di acqua che scorre li porterà a incontrarsi lungo le rive del fiume Brenta e nulla potrà impedire loro di provare a ridisegnare un destino. Le loro azioni si muoveranno lungo territori regolati dalle grandi leggi che sottendono all’esistenza dell’universo e una voce che fa capolino ci spiegherà quali. Voce che accompagnerà il dito del lettore ad immergersi nel barattolo della marmellata della vita. Potrà farlo grazie a fonti davvero esclusive perché parte di una conoscenza cosmica. Se si rivelano quali personaggi in qualche modo bizzarri è perché la sapienza più raffinata non fa rima con ordine e linearità ma con fantasia e paradosso.
Ezil riuscirà a riprendere contatto con il suo passato? A scoprire che fu padre di una donna con la quale trascorreva ore a interrogare uno fra i fiumi, alla ricerca di chissà che cosa. Fiumi, veri ombelichi dell’universo, luoghi da rispettare come sacri, punti focali dove ognuno proverà a scorgere qualcosa.
Note dell’autore: se dovessi provare ad aiutare qualcuno a farsi un’idea di questo romanzo gli direi che si dipana lungo due percorsi che si rincorrono, si intersecano e infine si fondono.
Il primo percorso, forse più semplice da spiegare, è la storia che rimbalza fra la Terra e un altro pianeta. Potrebbe essere definito un thriller tecnologico dove però alla tecnologia in senso stretto dobbiamo sostituire strutture e relazioni più immateriali e filosofiche.
L’altro percorso si manifesta come un gioco di pensiero, certamente di fantasia, che ha per obiettivo il disegno di un Universo connesso, dove la vita si evolve all’unisono. Ma proprio perché si mette piede nell’ignoto il disegno non gode di una geometria ben definita ma emerge in tutta la sua ambiguità da un puzzle di scherzi, illazioni, affermazioni azzardate, personaggi improbabili.
Breve biografia: nel 2009 porta a compimento il suo primo romanzo: “Lo stagno delle gambusie”, editore “Meridiano Zero”, opera che incontra un’ottima accoglienza da parte della critica e del pubblico.
In particolare viene premiato assieme ad Andrea Molesini e Alessandro D’Avenia nel concorso “Primo romanzo” edizione 2011, 17 novembre, città di Cuneo VAI.
Nell’ottobre del 2013 pubblica il secondo romanzo: “U e i confini dell’immaginabile”, “Edizioni Il Ciliegio”, che si addentra sviluppando idee sorprendenti nel mondo dei sogni e divulga una disciplina sportiva ignota a gran parte del genere umano: “Il salto della carpa”. La trama del romanzo viene selezionata su radio RAI1 nella trasmissione “Tramate con noi”, sostenuto da Bruno Gambarotta.
Nell’ aprile del 2014 pubblica la versione definitiva del romanzo “Il Paleocalcio”, Urbone Publishing, un romanzo investigativo provocatorio che immagina una futura guerra sotterranea fra una nascente federazione sportiva alternativa alla F.I.F.A. e l’erede della F.I.F.A. stessa.
Il romanzo è stato presentato dal giornalista Menniti Ippolito al “Festival Babele a Nord-Est” Idee, letteratura, confronti” a cura di Vittorio Sgarbi in data 21 ottobre 2016. Il 4 marzo 2019 un ampio articolo di Marco Evangelisti sul Corriere dello Sport spiega quanto il lo stesso romanzo sia stato precursore dell’evoluzione che ha avuto questo sport negli anni a seguire VAI.